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Cosa comunichiamo con i nostri capelli? Vediamolo con Visavì, parrucchieri a Correzzola

Metterli dietro le orecchie, spostare il ciuffo, sistemare la frangia… Toccarsi i capelli oltre a farci sentire in ordine, ha anche un’importante valenza psicologica.

Sappiamo bene che rinnovare il look spesso riflette anche un desiderio di cambiamento interiore. I capelli parlano di noi, ma non solo per come li portiamo, anche per come e quanto li tocchiamo durante la nostra attività quotidiana.

Anche se una persona non usa il linguaggio verbale, il modo di muoversi, le espressioni facciali, comunicano per lei uno stato d’animo o una sensazione.. il corpo comunica per noi! Insomma, non è possibile non comunicare e quello del nostro corpo e’ un messaggio molto potente che a volte rispecchia e rafforza quello verbale e a volte invece lo smaschera. Questo però non significa che ogni mossa possa essere interpretata come comunicativa, dobbiamo sempre tenere d’occhio l’intero contesto e ricordare che a volte un gesto è solo un gesto.


Toccarsi i capelli è un comunissimo gesto di autoregolazione, alcune emozioni, tendono ad aumentare l’attivazione somatica, il livello di energia del corpo, come ad esempio la rabbia, l’ansia o l’imbarazzo, a differenza delle emozioni che tendono ad abbassare l’energia, come la tristezza, o la delusione. Quando la nostra attivazione somatica si alza sopra una certa soglia, scattano diversi tentativi del corpo di autoregolarsi, che normalmente sono gesti di autostimolazione (dondolarsi, toccarsi) soprattutto centrati sul viso e sul capo, quindi spesso anche nei capelli. Se vediamo qualcuno toccarsi il capo o i capelli, chiediamoci se ci sembra che stia provando un’emozione attivante, che può andare dalla leggera irritazione alla forte ansia.


Uno dei gesti più famosi e’ quello di arrorolare una ciocca attorno alle dita che e’ sicuramente legato al flirting femminile (inteso come genere di appartenenza e non come sesso biologico), come molti altri che vanno nella direzione dell’ambiguità, ovvero della mescolanza tra segnali di interesse e segnali di disinteresse. L’ambiguità è la base del flirting femminile e comprende, ad esempio, l’altalenare lo sguardo continuamente un po’ sull’altro un po’ sull’esterno, l’orientamento del corpo rivolto parzialmente verso l’altro e parzialmente verso l’esterno e molte gestualità proprio come l’arrotolarsi i capelli su un dito: questo comportamento è per sua natura ambiguo perché sembra a prima vista innocente e legato a una spontaneità giocosa, infantile (quindi non seduttiva), ma inserito nel contesto del flirting si colora di quell’ambiguità che lo rende un gesto seduttivo molto efficace, soprattutto quando è simultaneo a un segnale di interesse (come il contatto visivo o la linea delle spalle orientata verso l’altro).

Questi segnali del corpo sono trasmessi in modo autonomo e quasi inconsapevole da parte nostra!


Bisogna anche ricordarsi pero’, che alcuni gesti sono legati all’abitudine personale, quindi sono poco legati alla comunicazione inconscia bensi’ ad una sorta di rituale involontario, come per esempio mettere i capelli dietro le orecchio o sistemare la frangia, dove quest’ultimo gesto potrebbe anche essere legato ad uno sforzo concentrativo e denotare anche una certa tendenza al perfezionismo! Dobbiamo quindi sempre valutare il contesto del gesto e l’ individualita’ della persona.


I capelli, come ogni parte del nostro corpo, reagiscono fortemente ai nostri stati somatici ed emotivi e sono davvero lo specchio dell’anima, reagiscono allo stress che può portare, soprattutto se prolungato nel tempo, alla perdita di luminosità, all’aumento del crespo e anche, nei casi più gravi, al diradamento e alle forme psicosomatiche di alopecia. Ed è per questo motivo che e’ fondamentale imparare a gestire i confini e a difendere i nostri spazi: dal saper comunicare i nostri bisogni al saper dire di no e far rispettare i limiti che poniamo nelle relazioni con gli altri.


I capelli possono anche essere un ottimo strumento di comunicazione del nostro stato d’animo o del nostro temperamento: ad esempio nella nostra cultura i capelli ricci, meglio se lunghi e selvaggi comunicano creatività ed estroversione, mentre i capelli lisci, scuri e ben disciplinati (frange perfettamente pareggiate, uso frequente della piastra e nessun capello fuori posto) sono spesso usati per comunicare introversione e pensiero razionale. Questi parametri sono però fortemente dipendenti dal contesto socio-culturale e variano (anche di tanto!) nel tempo.

 
 
 

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